Valutazione esterna di qualità

Il controllo di qualità è un controllo statistico mediante il quale è possibile analizzare le eventuali deviazioni dalla norma che si possono verificare durante lo svolgimento di un processo. Tale verifica consente di comprendere se la variabilità rimane entro determinati limiti di difetto, considerati accettabili mediante una preventiva indagine statistica.

Valutazione esterna di qualità

Valutazione esterna di qualità

Introduzione

Il laboratorio di analisi cliniche ha come scopo finale la generazione di dati sullo stato di salute del paziente che confluiranno successivamente in una terapia medica, e per questo svolge un ruolo primario nella definizione del comportamento che un paziente deve seguire per affrontare uno stato patologico.

Il lavoro che si svolge in un laboratorio di analisi cliniche, quindi, deve necessariamente seguire una serie di procedure all’interno di un concetto di qualità per l’ottenimento di un prodotto finale che rispetti le caratteristiche di precisione, accuratezza e ripetibilità.

Ogni laboratorio deve essere in grado di lavorare nel migliore rispetto delle regole di qualità così che i referti prodotti siano il più possibile vicini alla realtà. Infatti, il dato che scaturisce da una analisi clinica non è il dato “vero”, ma può offrire indicazioni sulle condizioni biologiche tanto più esso è affine alla condizione reale che descrive.

La ripetibilità di una stessa analisi nelle medesime condizioni di lavoro (verificata mediante l’utilizzo di controlli interni) è un primo approccio per indicare vicinanza al valore vero. La comparabilità tra i referti di differenti laboratori derivanti dall’analisi di uno stesso campione permette, in più, di considerare diverse condizioni lavorative con un numero molto elevato di variabili, descrivendo meglio la realtà dell’analisi clinica. È questa la condizione che si ritrova nella valutazione esterna della qualità

Cos'è la Valutazione Esterna di Qualità

Il controllo di qualità è un controllo statistico mediante il quale è possibile analizzare le eventuali deviazioni dalla norma che si possono verificare durante lo svolgimento di un processo. Tale verifica consente di comprendere se la variabilità rimane entro determinati limiti di difetto, considerati accettabili mediante una preventiva indagine statistica.

Secondo l’IFCC il controllo di qualità è lo studio degli errori, che rientrano nella responsabilità del laboratorio e della procedura usata, per riconoscerli e minimizzarli. In questa analisi sono inclusi tutti gli errori possibili, dal ricevimento del campione all’invio dei risultati.

Per ridurre al minimo la frequenza di errore in fase analitica, ciascun operatore viene coinvolto attivamente e, nella organizzazione del proprio lavoro, è tenuto a:

  • scegliere metodi di analisi adeguati ad ogni esigenza diagnostica;
  • utilizzare strumentazione idonea e curarne la manutenzione;
  • controllare la fase analitica mediante appropriati programmi di controllo di qualità interno;
  • verificare costantemente l’intero processo analitico con la partecipazione a programmi cooperativi di controllo interlaboratorio.